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Maestro Martino – Principe dei cuochi

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Nel XV secolo un cuoco bleniese ha cambiato le abitudini culinarie dell’epoca, scrivendo un manoscritto di ricette considerato ancora oggi una pietra miliare della letteratura gastronomica italiana.  Partito dalla Valle di Blenio, ha lavorato presso le maggiori corti italiane, fino alle cucine vaticane a Roma.

Al Palazzo dei Landfogti a Lottigna

La sede di Lottigna del Museo storico etnografico Valle di Blenio ha presentato fino a novembre 2022 la mostra temporanea Maestro Martino, principe dei cuochi nelle tre sale del secondo piano.

Esposizione e presentazione del libro “De Honesta Voluptate et Valetudine”, il primo testo gastronomico stampato e presente in due edizioni del 1516 e del 1530.

Il primo ricettario stampato che contiene le ricette del manoscritto di Maestro Martino, nato a Grumo, pubblicato da Bartolomeo Sacchi, detto il Platina, che ha segnato la storia della cucina italiana.

Per gentile concessione di Anton Mosimann, proveniente dalla sua straordinaria collezione di ricettari e menu: cinque secoli di storia culinaria.
Le due ristampe del 1516 e del 1530 saranno esposte presso la sede di Lottigna.

È possibile consultare la copia anastatica del Ricettario Manoscritto di Maestro Martino. Questo volumetto intitolato Il Libro de Arte Coquinaria è tra i primissimi ricettari manoscritti per il quale si conosce l’autore. Quelli antecedenti sono sempre attribuiti ad autori anonimi, come l’Anonimo Toscano, l’Anonimo Veneziano, l’Anonimo Meridionale.

Al Museo Cà da Rivöi a Olivone

Due i temi che sono stati proposti:

Cuochi ducali bleniesi alla corte degli Sforza

Nel quadro dell’emigrazione bleniese quattrocentesca a Milano colpisce la presenza di cuochi attivi nelle cucine ducali a Milano. Per quali motivi i bleniesi si fossero dati a questa professione è difficile affermarlo con certezza. Un numeroso e variegato manipolo di cuochi, ma anche di scalchi, trincianti, coppieri, bottiglieri, credenzieri e vassalli prestavano servizio nelle cucine degli Sforza.

Mestieri nelle cucine del Rinascimento.
Le cucine erano organizzate al meglio per soddisfare le esigenze dei propri signori. Fondamentali erano alcune figure che dovevano avere grandissime competenze.

Un numeroso e variegato numero di bleniesi prestavano servizio come cuochi, ma anche scalchi, trincianti, coppieri, bottiglieri, credenzieri e vassalli prestavano servizio nelle cucine degli Sforza.